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Feng Shui

La Medicina Tradizionale Cinese (MTC) e il Feng Shui sono espressioni dello stesso pensiero filosofico cinese: il Taoismo.

La Medicina Tradizionale Cinese ha sviluppato nel corso dei secoli un proprio modello interpretativo della fisiologia e della patologia dell’uomo e con esso particolari strategie terapeutiche.

Alla base di questo modello sono la teoria dello yin yang, delle sostanze vitali, dei cinque movimenti, ecc.; tutto il corpo e il suo funzionamento possono essere descritti secondo questi concetti.

Lo stato di salute equivale così ad un costante equilibrio dinamico tra lo yin e lo yang e alla regolare produzione e circolazione delle sostanze vitali, mentre lo stato di malattia rappresenta la rottura di questo equilibrio.
Gli stessi principi che stanno alla base della MTC li ritroviamo nel Feng Shui o se preferiamo, i principi del Feng Shui  hanno influenzato la medicina cinese.

Un’altra analogia tra la Medicina Tradizionale Cinese e il Feng Shui è la concezione energetica di tutta la realtà secondo cui ciò che esiste non è altro che la manifestazione percepita dai nostri sensi di un processo di trasformazione continua dell’energia di cui è costituita ogni cosa. Il pensiero occidentale, teso sempre ad accettare per vero solo ciò che è misurabile e quantificabile con i nostri sensi o con gli strumenti che siamo stati capaci di costruire, ha trovato sempre molta difficoltà ad accettare il concetto cinese di energia (qì). Cosa intendere per qì del sole, qì del vento, qì del cibo o qì dell’amore? Come misurare questi eventi e con quali strumenti? Godere in una giornata fredda d’inverno del calore del sole sul nostro viso, vuol dire sì percepire un’emozione piacevole, ma anche entrare in rapporto con l’ambiente e interagire con esso.

 

Ecco così che la Medicina Tradizionale Cinese per necessità e per cultura ha sempre cercato di dare una risposta a tutti gli aspetti della manifestazione della vita dell’uomo. Se un individuo tende a preferire certi sapori, certi odori, certi colori o certi ambienti, ad esempio un soffitto alto piuttosto che uno basso, un ambiente molto luminoso anziché uno in penombra, non è un caso ed occorre dedurne il significato. Tutte queste sensazioni e preferenze vengono tradotte nel nostro organismo in eventi fisiologici o patologici che interessano il complesso sistema neuro-psico-endocrino-immunologico. La difficoltà sta ad interpretare, alla luce delle nostre conoscenze, questi fenomeni.

Possiamo così affermare che il nostro modo di mangiare, il nostro modo di vestire, la maniera di disporre i mobili o di illuminare un’abitazione, sono il riflesso del nostro essere (fisico e psichico) o per dirla alla cinese, il riflesso del nostro stato energetico in quel particolare momento.
Inoltre, la scelta di un sapore, di un colore, di una forma di un oggetto, di posizionarsi in uno spazio, ecc può essere espressione di una condizione patologica dell’individuo o il tentativo inconsapevole di un autotrattamento, ad esempio, colui che soffre di attacchi di panico tenderà al ristorante a sedersi ad un tavolo vicino alla porta d’ingresso o accanto a una finestra. Questa scelta concretizza psicologicamente la possibilità di fuga (autotrattamento) da un eventuale attacco di panico.
Oppure vi sono persone che traducono il loro profondo desiderio di cambiamento psichico-affettivo modificando in continuazione la disposizione dell’arredamento della propria abitazione.

Ancora più evidenti sono le analogie tra Medicina Tradizionale Cinese e Feng Shui quando parliamo di Agopuntura, una branca della medicina cinese. Secondo questa metodica la terapia consiste nel stimolare particolari zone cutanee, gli agopunti, mediante l’infissione e la stimolazione di sottilissimi aghi sterili. Nella lingua cinese i termini xué wèi, xué dào, shu e kong wèi definiscono il concetto di agopunto. In particolare, l’ideogramma di xué significa “caverna scavata sotto terra”, “grotta”, “foro”, “antro”. Gli altri ideogrammi hanno anche il significato di “luogo di azione favorevole”, “offrire”, “orientare verso un luogo”.

Per comprendere meglio il significato e la funzione di agopunto, occorre inserire il concetto di xuè nel contesto storico dell’antica Cina. In particolare questo termine era utilizzato prima della dinastia Han anche dai geomanti della scuola del Feng Shui per definire determinati luoghi del paesaggio terrestre con particolari caratteristiche. La loro scelta era determinata da vari fattori tra i quali l’orientamento, la posizione delle montagne, dei fiumi, dei ruscelli, ecc. Una volta localizzati i siti venivano utilizzati come luoghi di sepoltura dei morti; qui le energie della Terra erano in armonia con le energie del Cielo, per cui poteva essere favorito il passaggio delle energie del corpo alla Terra e al Cielo. Queste energie del corpo fanno riferimento allo hun (anima eterea) e al pò (anima corporea). I testi antichi citano che nell’individuo il qì del Cielo diventa hun e il qì della Terra diventa pò, importanti anime vegetative nella costruzione fisiologica dell’uomo secondo la Medicina Tradizionale Cinese, depositate rispettivamente nel Fegato e nei Polmoni. Alla morte, lo hun torna al Cielo e il pò alla Terra.

Similmente, anche il corpo umano ha i monti (i muscoli), le valli (gli spazi tra i tendini) i fiumi (i vasi sanguigni) e luoghi dove le energie del corpo si concentrano (gli agopunti). Questa analogia del termine xuè, usata nell’antica arte della geomanzia cinese e in Medicina Tradizionale Cinese, ci fa comprendere meglio il concetto di agopunto che travalica quello di semplice struttura anatomica, per assumere il significato di zona di concentrazione e di scambio delle energie e di luogo dove queste possono essere modificate tramite i mezzi terapeutici offerti dalla Medicina Tradizionale Cinese.
Come in Medicina Tradizionale Cinese scopo della terapia è fare circolare il qì, tramite l’infissione e la stimolazione di aghi in particolari zone cutanee, il massaggio dei canali, la somministrazione di medicamenti provenienti dal mondo vegetale, animale e minerale o particolari ginnastiche corporee,  anche il Feng Shui mira a fare circolare il qì dell’ambiente in cui viviamo. Poiché, come l’ostruzione del qì del nostro corpo conduce a malattia, quella del nostro ambiente crea disagio e ci espone successivamente allo sviluppo di patologie.

Alla luce di quanto detto prima esiste, quindi, una stretta interrelazione tra ambiente e uomo, tra ambiente e salute, tra città e cittadini, tra edificio e uomo. Prendiamo l’esempio dell’analogia tra sviluppo delle  nostre città e patologie neoplastiche, è solo un esempio ma può essere esplicativo.

A chi abbia un minimo di sensibilità, non può sfuggire come nella maggioranza delle nostre città, lo sviluppo urbanistico sia ipertrofico e completamente in disarmonia con la natura circostante,  in termini di dimensione e di numero degli edifici. Lo sviluppo è disordinato, spesso privo di un comune minimo denominatore che possa legare secondo una qualsiasi logica un edificio all’altro. Esattamente come un tessuto neoplastico che ha perduto le caratteristiche istologiche di partenza per svilupparsi in maniera abnorme, disordinata e incontrollata. Ora le nostre città sono espressione della nostra sensibilità e della nostra cultura sociale, ma a loro volta sono causa delle nostre patologie. Per cui s’è creato un circolo vizioso dove il tipo di sviluppo delle città crea la sensibilità e le patologie del cittadino che a sua volta influenza il tipo di sviluppo e l’architettura del luogo dove vive. Si perde il limite cronologico della causa e dell’effetto.

La Medicina Tradizionale Cinese e il Feng Shui, così, si pongono entrambe come obbiettivo la prevenzione della malattia e il mantenimento dello stato di benessere psico-fisico accrescendo in ognuno di noi la consapevolezza e la ricerca di un miglior equilibrio tra noi e l’ambiente.

Carlo Maria Giovanardi,  Direttore A.M.A.B. - Scuola Italo Cinese di Agopuntura

 

 

 

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