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A.M.A.B. nel Mondo

Agopuntura nella neuropatia da chemioterapia

È stato ufficialmente avviato lo studio indipendente dal titolo L’agopuntura nella neuropatia periferica indotta da chemioterapia con taxani nelle donne con carcinoma della mammella: Acu-CIPN,

studio multicentrico randomizzato e controllato condotto dall’ Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, Policlinico S. Orsola-Malpighi SSD Oncologia Medica Addarii e dall'Associazione Medici Agopuntori Bolognesi in collaborazione con il Servizio di Terapie Integrate - UO di Chirurgia senologica della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli di Roma e realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.

Il progetto si svilupperà su un arco di tre anni seguendo un rigido protocollo validato dai tre centri di studio; a Bologna le prime pazienti hanno iniziato il trattamento con agopuntura presso gli ambulatori dell’A.M.A.B. nel mese di novembre.  

L’obiettivo di questo studio è quello di valutare l'efficacia e la sicurezza dell'agopuntura nel trattamento della neuropatia periferica indotta da chemioterapia nelle donne con cancro della mammella, prima causa di tumore femminile.

La neuropatia periferica indotta da chemioterapia (CIPN) è percepita dalle pazienti oncologiche come uno degli effetti collaterali più importanti, che impatta notevolmente sulla qualità di vita, sia a breve che a lungo termine, riducendo notevolmente la loro autonomia.

Il valore terapeutico dell'agopuntura oncologica è stato documentato da numerosi studi randomizzati che ne supportano la validità per il trattamento di nausea e vomito da chemioterapia e per contrastare vampate di calore, xerostomia, dolore oncologico e astenia.

Attualmente non esistono terapie farmacologiche di documentata efficacia nel trattamento della neuropatia periferica indotta da chemioterapia e l'approccio farmacologico alla gestione di questo disturbo non è privo di effetti collaterali: ecco perché come A.M.A.B. abbiamo fortemente voluto questo progetto e riteniamo assolutamente necessario investigare possibilità terapeutiche alternative, sicure, con scarsi effetti collaterali e costo-efficaci come l'agopuntura.

Lo scopo primario del trattamento è la riduzione del dolore, quello secondario è il miglioramento della qualità di vita e dell'autonomia di questi pazienti, al fine di prevenire l'eventuale abbandono del trattamento chemioterapico.

Se i risultati dello studio confermeranno quanto già riportato nella letteratura internazionale, è auspicabile l’introduzione della terapia con agopuntura nel normale percorso terapeutico delle pazienti.

                                                                                                                                                                                                                   Con il contributo di

 

 

 

 

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